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Malgrado le iniziative di lotta intraprese da alcune settimane dai lavoratori Teleperformance di Fiumicino, l’azienda si dimostra “sorda” alle nostre legittime richieste.

Il rifiuto di accogliere le richieste di condizioni di lavoro più umane, dignitose e non pericolose per la nostra salute, dimostra tutto il disinteresse di Teleperformance per la salvaguardia dei propri dipendenti e dimostra come stanno effettivamente le cose.

Nonostante i bei discorsi, i buffet a fine turno (disertati da alcuni mesi), si rivela in modo inconfutabile qual è l’unico obiettivo dell’azienda: massimizzare i profitti, passando sopra tutto e sopra tutti!

Alla nostra richiesta di sancire condizioni di lavoro non pericolose per la nostra salute psicofisica, l’azienda non ha saputo fare altro che consegnare decine di lettere di richiamo, continuare con i soliti e umilianti rimbrotti convocando i lavoratori singolarmente davanti ad una “giuria” di supervisori e dirigenti aziendali, continuare con la solita organizzazione del lavoro dissennata e schizofrenica che continua ad avere un impatto negativo sulla salute psicofisica dei lavoratori Teleperformance-Parco Leonardo di tutte le campagne.

Come a sbeffeggiare i lavoratori del servizio Chat AC, che hanno dato inizio alla protesta, l’azienda ha annunciato che le triple Chat sulla commessa Chat AC saranno “prorogate” fino al 24 novembre!

Sugli altri servizi AC le rimostranze relative al sotto staffaggio e alle condizioni di lavoro non sono state minimamente prese in considerazione e si continua a chiedere al singolo lavoratore continui sforzi per gestire più chiamate possibili nello stesso turno di lavoro.

La situazione delle altre campagne certo non è più rosea. Sul Cliente Mobilità l’applicazione della CIGS ha degli aspetti particolarmente inspiegabili! Nella stessa fascia oraria ci sono operatori in straordinario e altri in CIGS, sul cliente francese ci sono centinaia di chiamate in coda e operatori in riduzione oraria  per gli ammortizzatori sociali.

A questa arroganza aziendale non possiamo che rispondere  con la ripresa della lotta per ottenere ciò che è un nostro diritto: un lavoro non nocivo alla  nostra salute psicofisica!

Abbiamo già provveduto ad inoltrare un esposto agli organi di controllo della ASL per quanto riguarda la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e continueremo la nostra battaglia utilizzando tutti gli strumenti sindacali disponibili!

Cobas Teleperformance