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Festa_INPSCominciamo col dire che chi ci perde è facile intuirlo! Dopo la variazione da parte dell’INPS del settore di inquadramento di Almaviva Contact (da Industria a Terziario), spacciata da azienda e sindacati confederali come un colpo di mano dell’INPS, comporterà dei cambiamenti che favoriranno non solo l’azienda, ma anche qualcun altro.

Malgrado il goffo tentativo di mistificare la realtà da parte di azienda e sindacati confederali, sostanzialmente la variazione è stata richiesta direttamente da Almaviva C. Abbiamo scritto in un precedente comunicato quanto l’azienda abbia ottenuto in questi ultimi due anni a seguito dei sui piagnistei svoltisi nelle varie sedi istituzionali: notevole riduzione dell’IRAP, decontribuzione per i CdS, mantenimento dei LAP nei call center, ulteriori incentivi per i lavoratori stabilizzati nel 2007. All’appello delle lamentele-richieste esaudite, mancava la “problematica” dell’inquadramento INPS. Almaviva Contact, nell’audizione presso la Commissione XI della Camera dei Deputati del maggio 2014 affermava: “Almaviva C. è inquadrata dall’INPS come settore industria… le altre imprese di call center sono inquadrate nel settore terziario… per noi vale 3 milioni l’anno”. Con un po’ di ritardo, ahinoi siamo in Italia, quanto richiesto è stato ottenuto!

Ma che cosa cambia con il diverso inquadramento INPS e soprattutto chi ci guadagna e chi ci perde?

Ci guadagna Almaviva Contact: sul versante contributivo risparmierà circa 3 milioni di euro all’anno (prendiamo stavolta per buona l’affermazione del Pres. Tripi), in quanto non dovrà versare più i contributi addizionali per la CIG, CIGS e la Mobilità. Inoltre avrà un notevole risparmio per quanto riguarda l’indennità di Malattia: con il vecchio inquadramento era interamente a carico dell’azienda, adesso diventa a carico dell’INPS per il 50% dal 4° giorno. Ma un altro aspetto della vicenda è per noi rilevante. Con il nuovo inquadramento INPS l’azienda risparmierà notevolmente su eventuali licenziamenti collettivi! Non dovrà più versare all’INPS dalle 6 alle 9 mensilità per ogni lavoratore licenziato, ma potrà pagare solo il 41% di 3 mensilità NASpI, praticamente meno della metà di quanto dovuto con il vecchio inquadramento INPS!!! Almaviva C. avrà meno ostacoli per procedere con licenziamenti di massa!

Ma c’è anche qualcun altro cui conviene questa vicenda…

Gli conviene a CGIL-CISL-UIL-UGL: in base alla riforma degli ammortizzatori sociali attuata dal Jobs Act (D.Lgs. 148/2015 art.26), per tutti i lavoratori delle aziende che non rientrano nel settore industria (adesso anche Almaviva C. con i suoi 8.000 lavoratori), l’ammortizzatore sociale al quale potranno accedere sarà gestito direttamente da Aziende e Sindacati CGIL-CISL-UIL-UGL attraverso i Fondi di Solidarietà Bilaterali (ecco spiegato il “perfetto tempismo” di CGIL-CISL-UIL-UGL con le loro “mobilitazioni” a cose già fatte). In poche parole i sindacati si troveranno a gestire milioni di euro per “risolvere” le prossime crisi occupazionali di migliaia di lavoratori. Ovviamente, dopo quelli per la Formazione, Sanità Integrativa, Fondi Pensione, questo ennesimo Ente Bilaterale avrà bisogno di un “corposo” apparato amministrativo. Quale migliore occasione per i “Sindacati di Stato” per piazzare i loro fedeli galoppini (territoriali, RSU, ecc.), che verranno stipendiati con soldi pubblici e liberare risorse economiche da redistribuire a nuovi neo-galoppini pronti a ubbidire e firmare ulteriori accordi a perdere ai danni dei lavoratori? Quindi con il prossimo rinnovo del CCNL aspettiamoci meno diritti e meno salario, e un bell’Ente Bilaterale in più!

Ovviamente CHI CI PERDE SONO I LAVORATORI, che si vedranno diminuire ulteriormente il loro salario, a causa della percentuale dell’integrazione della CdS che scende dal 60% al 50%, e vedranno aumentare la possibilità di subire licenziamenti collettivi di massa, oggi economicamente meno onerosi per l’azienda.

COBAS Almaviva Contact

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