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In un clima surreale, il 4 maggio si è consumata l’ennesima giornata di sciopero della vertenza TIM, che, dal quel 6 ottobre 2016, ci vede impegnati insieme a migliaia di lavoratori e lavoratrici.

Una giornata di cui possiamo essere orgogliosi e che conferma un percorso di lotta vivace e plurale il quale si sta opponendo ai tagli indiscriminati dei nostri salari nonostante la stanchezza, le ore di sciopero già accumulate nonché, ultima, LA CONTESTAZIONE DISCIPLINARE COMMINATA AD UN NOSTRO RAPPRESENTANTE delegato RSU del LAZIO.

L’iniziativa Aziendale ha creato uno sdegno il quale non poteva avere altro effetto di quando si getta benzina sul fuoco già acceso, con l’applicazione illegittima del regolamento aziendale, e ha contribuito a creare un clima avvelenato oltre il livello di guardia.

Per questo riteniamo opportuno ristabilire con lucidità alcuni punti della vertenza che abbiamo tentato di riassumere per grandi linee anche nell’intervento alla Camera dei Deputati il 15 marzo scorso.
Non ci interessa il clamore mediatico e non ci interessa la propaganda spicciola che avrebbe come unico effetto quello di aumentare il numero degli iscritti della nostra organizzazione. Ci  interessa  ottenere  avanzamenti concreti

nella difesa del salario e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici TIM.

Non a caso, mentre l’Azienda si adoperava per sanzionare un rappresentante dei lavoratori e delle lavoratrici, la NOSTRA ORGANIZZAZIONE ha lavorato a TESTA BASSA (non da sola) per costruire una ipotesi di piattaforma per il Rinnovo del Contratto di Secondo Livello che contiene rivendicazioni pragmatiche ed economicamente sostenibili…  Il nostro punto di vista  e quello dei lavoratori e della lavoratrici a confronto con i temi e dati posti dall’Azienda, bilanci alla mano.

Sono gli stessi dati di bilancio pubblicati a dimostrare che una corretta gestione, attenta e orientata all’aumento dei ricavi, può portare benefici anche dentro un assetto contrattuale diverso da quello imposto in questi mesi, restituendo un clima diverso e, potremmo dire, anche una maggiore facilità nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

In questo senso, e al di là delle interpretazioni che si vogliono dare al nostro operato, l’obiettivo dei COBAS è quello di mettere a frutto il sacrificio fatto in questi mesi dai lavoratori e dalle lavoratrici TIM, da coloro i quali, cioè, hanno investito in un agire collettivo per sostenere un modello aziendale che redistribuisca a tutto il personale la ricchezza prodotta.

Inevitabilmente, nel Coordinamento Nazionale RSU (per il momento unico legittimo soggetto titolato a rappresentare i lavoratori e le lavoratrici), ci opporremo sempre all’applicazione delle nuove normative sul controllo a distanza, sui demansionamenti, sui tagli ai diritti, consapevoli della realtà che ci  circonda , ma anche di  una rappresentanza che si è trasformata rispetto alle elezioni RSU del 2016.

Abbiamo un’idea dell’Azienda nettamente diversa da quella dell’attuale Management. Abbiamo fatto di questa idea una questione distintiva. Abbiamo una idea di Azienda che riteniamo vada CONSIDERATA BENE COMUNE e ASSET STRATEGICO per il PAESE indipendentemente dall’assetto azionario pubblico o privato.

E’ per questo che riteniamo vada riconosciuto il giusto valore alle professionalità operanti in Azienda, le quali, anche nell’attuale clima di forte conflittualità, riescono a realizzare gli ambiziosi obiettivi che l’Azienda si è data e lo fanno NONOSTANTE VEDANO MORTIFICATO IL LORO OPERATO con banali decurtazioni salariali, cancellazione di diritti acquisiti e riduzioni del WELFARE. Questi ultimi punti sono e risultano incomprensibili ai dipendenti e sono inaccettabili per una organizzazione sindacale che si ritenga tale.

Quindi è tempo che il fumo si diradi.
Per questo invitiamo l’azienda a rimuovere dal tavolo le questioni che esacerbano inutilmente gli animi, al fine di riavviare un confronto su proposte concrete e meritevoli di essere esaminate, all’interno di schemi e luoghi relazionali condivisi da tutte le parti, in grado di individuare i punti di caduta condivisi della vertenza in corso, necessari per riconoscere positivamente i giusti meriti dei lavoratori e delle lavoratrici di TIM.

COBAS TIM

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