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Proprio in questi giorni gli AOT stanno comunicando ai lavoratori e lavoratrici TOF la variazione degli orari di lavoro il SABATO CON UN AUMENTO PERCENTUALE del 5 % in teoria dalla metà di aprile…in pratica da questa settimana.

Secondo la linea tecnica la variazione è legata alla necessità di rispondere ai tempi degli SLA per la clientela RETAIL. Il personale interessato è quello di ROMA, ma non è escluso che anche quello del LAZIO possa essere interessato a delle variazioni nelle prossime settimane

Tale VARIAZIONE avviene, tra il silenzio delle OO.SS. confederali e dei suoi delegati, grazie ad una interpretazione a dir poco fantasiosa dell’ACCORDO del 2013 e le modifiche unilaterali del 2016 sugli orari AOL ROMA E LAZIO:

L’accordo del 2013 sosteneva che in caso di necessità…“le turnazioni espresse nelle tabelle avrebbero subito una oscillazione del + 5% o – 5% SUI TURNI SFALSATI.

 

 

 

 

Sia nel 2013 che nel 2016 (data in cui ci furono delle variazioni unilaterali) Il SABATO era attestato al 20 % del personale. Questo 20% era a sua volta diviso in TURNI BASE E TURNI SFALSATI.

Logica vuole che i turni MODIFICABILI con questo + o – 5% siano quelli SFALSATI…MA SEMPRE NELL’AMBITO DEL 20 % del personale complessivo.

Nell’incontro sindacale del 25/03 L’AZIENDA CI HA COMUNICATO CHE I SABATI PASSERANNO TUTTI AL 25 % (base e sfalsati).

NON CI PIACE ESSERE PRESI IN GIRO SOPRATTUTTO sulle interpretazioni normative.

Considerazioni:

1 – Quando gli accordi si scrivono male…prima o poi ci si ritorcono contro. Per questo quando ci si propone la firma di accordi sindacali le RSU COBAS sono pignole e preferiscono, piuttosto, non sottoscrivere nulla. I lavoratori e le lavoratrici dovrebbero trasmettere tale pignoleria anche ai PROPRI DELEGATI e DELEGATE firmatarie.

2 – L’Azienda può modificare unilateralmente gli orari di lavoro grazie all’ART. 26 comma 2 del CCNL, sempre sottoscritto dalle OO.SS confederali. e dai delegati di cui sopra senza che – ad ogni trattativa per il rinnovo del CCNL – si ponga seriamente il problema di mettere argine alle azioni unilaterali.

3 – Il vero problema non è la risposta agli SLA ma, evidentemente, è CONTENERE il COSTO degli straordinari.

4 – Una variazione degli orari deve comunque PASSARE da un esame congiunto con le RSU e non attraverso la FURBIZIA INTERPRETATIVA DELL’AZIENDA e RSU MALDESTRE E DISATTENTE.

5 – LA CLIENTELA RETAIL non si difende certo con il “TURNETTO DI SABATO”. Ma con un processo, una attenzione costante e l’assunzione di nuovo personale. Il continuo ricorrere alla TASK FORCE legata all’AD, cui si rivolgono sempre più colleghi e colleghe per segnalare DISSERVIZI nel PROCESSO dimostrano che la CLIENTELA RETAIL è lasciata sola: dall’abbandono progressivo delle interfacce commerciali con i clienti all’uso di

piattaforme informatiche sempre più complesse.

6 – NEI PROSSIMI GIORNI SVOLGEREMO LE ASSEMBLEE SINDACALI per capire con i colleghi e le colleghe come muoverci.

Roma 29/03/2021

COBAS TIM LAZIO

 

 

Sia nel 2013 che nel 2016