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Apprendiamo dal comunicato nazionale di UGL-FISTEL-UILCOM che, a seguito delle richieste dei sindacati di minoranza, l’Azienda disporrà la fine della solidarietà per i progettisti NOA e OPEN ACCESS Creation.

Ma si tratta davvero di accoglimento delle richieste sindacali? O è solo atto dovuto a fronte di necessità aziendali come conferma dell’accordo da loro sottoscritto nel 2015 e qui riportato?

“E’ fatta inoltre salva la facoltà di derogare in senso positivo alla riduzione definita nel contratto per soddisfare temporanee esigenza di maggior lavoro legate, di norma, a punte stagionali o a periodi feriali; in tali casi l’Azienda ne da darà comunicazione ai competenti uffici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informando tempestivamente le Organizzazioni Sindacali stipulanti il presente accordo”

Le RSU del Lazio avevano già avuto l’informativa del progetto nel corso dell’incontro tenutosi in data 10 Febbraio. La informativa riguardava, è vero, solo la Creation di Roma e Lazio con il coinvolgimento solo per il personale FO. Ma, le motivazioni fornite relative alla necessità di chiudere il Crash Program Fttcab, lasciavano presagire l’estensione alle altre regioni del provvedimento.

Il coinvolgimento dei progettisti Network è una naturale conseguenza, determinata anche dalla necessità di garantire attività di lavoro che arrancano per “assenza di personale”.

Altro che accoglimento delle richieste sindacali da sbandierare come vittoria

per legittimare una trattativa di MINORANZA!!!!

Si tratta invece, della palese dimostrazione che gli accordi sulla solidarietà sottoscritti dalle stesse OO.SS, fra l’altro introducendo il MEDIEVALE VOTO PER DELEGA con la complicità di Confindustria – sono stati solo un modo per tagliare il nostro salario, destinare il grosso delle LAVORAZIONI in appalto (con buona rendita per chi ha gestito le intermediazioni), rendere difficile tutto il processo produttivo e scaricare sul personale tutte le responsabilità di tali difficoltà.

Stiamo parlando di progetti importanti come il DECOMISSIONING o il Progetto MAGNUM dove tutta l’attività è passata chiavi in mano ai SISTEM INTEGRATOR (cioè le ditte).

La fine dei Contratti di Solidarietà è auspicabile per tutto il personale di tutti i settori da quelli tecnici a quelli commerciali, dove la delocalizzazione all’esterno e/o all’estero dimostra che in Telecom Italia non ci sono esuberi, ma solo il dispiegarsi di una politica che mira al solo e mero abbattimento del costo del lavoro.

COBAS TIM

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