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Il 31 MAGGIO si è tenuto il secondo l’incontro al MINISTERO DEL LAVORO relativo alla procedura di attivazione della CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA in TIM.

Al Tavolo della trattativa i COBAS hanno, innanzitutto, fatto delle obiezioni tecniche sul documento di avvio della procedura per la Cigs: la stessa, infatti, è a nostra avviso LACUNOSA, in quanto la normativa vigente obbliga le Aziende che intendono ricorrere alla CIGS di ENTRARE NEL DETTAGLIO degli esuberi PER UNITA’ PRODUTTIVA e motivarne in modo più approfondito le ragioni.

i COBAS, ritenendo, inoltre, deboli e insufficienti le proposte formulate al tavolo di confronto del Ministero del Lavoro, hanno tracciato un percorso alternativo assolutamente SOSTENIBILE per la società.

Riteniamo che TIM non abbia un reale problema di esuberi ma, semmai, un serio problema generazionale; l’azienda ha estrema necessità di uscire dalla “catalessi” e di puntare, oltre che al risparmio, allo sviluppo industriale e alla crescita, senza dover sempre ricorrere alle casse dell’INPS. Inoltre, i lavoratori, in considerazione delle prospettive occupazionali dettate dallo sviluppo digitale e dall’automazione, devono perseguire la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

Per questo, a nostro avviso, oggi è necessario e possibile avviare un percorso sulle seguenti basi:

  • revoca degli esuberi e della procedura di CIGS;
  • riapertura del tavolo di confronto sulla contrattazione di secondo livello, a partire dal ripristino di quanto unilateralmente modificato dall’azienda;
  • gestione del ricambio generazionale attraverso gli esodi incentivati e l’accompagnamento del personale più anziano alla pensione con l’art. 4 della c.d. legge Fornero;
  • assunzione di nuovo personale attraverso l’uso della solidarietà espansiva, a fronte però di 3 imprescindibili “paletti”:
  • recupero salariale e contributivo determinato dalla riduzione di orario, attraverso l’integrazione economica a carico dell’Azienda. La società, nell’ipotesi delle 2000 assunzioni proposte nel mese di marzo u.s., risparmierebbe ben oltre 96 MILIONI DI EURO ANNUI grazie alla riduzione di orario applicata al personale, a fronte di una spesa annua per le nuove assunzioni di circa 40 Milioni di Euro;
  • riduzione dell’orario a tempo determinato, per un periodo di massimo tre anni, con ripristino automatico dell’orario originario, a meno che non intervenga un nuovo accordo che renda strutturale la riduzione dell’orario e il mantenimento dell’integrazione salariale.
  • Rinegoziazione dell’accordo sul PDR con abbattimento dell’obiettivo TARGET del 100 % del EBITDA che darebbe ulteriore certezza salariale da giugno 2019 anche se con quote più basse rispetto a quelle maturate quest’anno.

Si tratta di una proposta che punta alla crescita industriale dell’Azienda e non alla speculazione finanziaria che guarda solo al valore dell’azione e ai dividendi agli azionisti.

Le soluzioni invece che saranno in discussione nei prossimi incontri l’8 e l’11 GIUGNO, CIGS o solidarietà difensiva, sono di fatto la solita ricetta “taglia salari” e posti di lavoro.

Rimane, inoltre, aperto il nodo della separazione della rete, che a nostro avviso mette a rischio il futuro occupazionale di tutti i dipendenti TIM e del suo indotto, oltre che essere una scelta errata per gli stessi interessi del Paese.  Anziché perseverare in scelte sbagliate, ora che il Ministero del Tesoro è rientrato nel capitale  azionario  TIM, attraverso  Cassa  Depositi  e  Prestiti,  lo  Stato  deve  puntare  a  recuperare  il controllo  di TIM  nella sua interezza, in quanto asset strategico del Paese.

Per questi motivi il 5 giugno 2018 invitiamo lavoratrici e lavoratori a mobilitarsi e a partecipare allo sciopero dell’intero turno di lavoro e ai presidi che si terranno in diverse città. A Roma si terrà il presidio, dalle ore 10:00 alle ore 13:00, sotto la sede di Cassa Depositi e Prestiti in via Goito.

31/05/2018

COBAS TIM

Cobas_TIM_comunicato 31 maggio CIGS