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Pronti a fare affari a spese dei lavoratori ma anche dei cittadini italiani, KKR e Macquarie si stanno sfidando per l’acquisizione della NetCo TIM (rete + Sparkle). Al momento le offerte presentate al cda TIM, delegittimato de facto dalle dimissioni dell’azionista di maggioranza Vivendi, si equivalgono sul piano del valore riconosciuto, parliamo di circa 20 mld di euro, ma si differenziano nella composizione della cordata dei partecipanti che nel caso di Macquarie comprende anche lo Stato italiano, l’ultimo dei capitani coraggiosi, attraverso la sua partecipazione con CDP.

Quindi dopo un paio d’anni di rumors pettegolezzi e dichiarazioni, tutti purtroppo danno per scontata l‘operazione di separazione dell’infrastruttura di rete dal gruppo TIM, financo l’AD che in una recente dichiarazione asseriva che era loro intenzione liberarsi interamente della NetCo tanto da non conservarne più nemmeno un’azione ottenendo così il via libera sul mercato da Autority e commissioni europee.  ROBA DA MATTI…  un’azienda che decide di disgregarsi per aggirare le norme e le imposizioni nazionali e europee creando un danno ad un asset strategico nazionale. RICORDIAMO CHE SE COSI’ FOSSE SAREBBE L’UNICO CASO A LIVELLO EUROPEO DI SCELTA VOLONTARIA DI DISAGGREGAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE DI TLC.

Chiunque si è succeduto alla guida di Telecom dalla privatizzazione ad oggi, sia esso italiano o straniero, ha badato solo a spolpare un’azienda di interesse strategico nazionale, depauperando un capitale di tecnologia e di forza lavoro che primeggiava in Europa e nel Mondo.

Perché non tornare a farne un patrimonio e una risorsa per il nostro Paese e per la nostra economia?

Noi continuiamo a sostenere che la separazione della TIM porti inesorabilmente ad una crisi occupazionale e sociale oltre ad impattare negativamente sulla prospettiva di crescita del Paese. Siamo certi che la soluzione sia l ‘acquisizione e il controllo Statale di tutta l ‘azienda nel suo attuale perimetro godendo per intero dei profitti appetibili che stanno attirando gli squali finanziari.

La sola presenza di CDP nella cordata Macquarie non toglie niente alle nostre preoccupazioni, probabilmente è una delle condizioni espresse dal fondo Macquarie per investire in Italia alla ricerca di una garanzia a tutela del suo investimento in ottica fondi PNRR, ma per noi è da osteggiare, LA TIM NON VA SEPARATA MA TUTELATA NELLA SUA INTEREZZA anche attraverso una legislatura speciale. La strada è semplice: TIM UNICA E PUBBLICA.

L’attuale Governo sta facendo un penoso gioco di equilibrio tra le promesse elettorali di nazionalizzazione della rete di Tim e il nulla osta alle attività predatorie dei fondi. Su questo non si vede discontinuità con gli interessi rappresentati dai precedenti governi.

Una componente di chi doveva e poteva opporsi a questa azione predatoria sui posti di lavoro è rimasta pressoché in silenzio, salvo qualche tiepido gemito, quando fin dal novembre del 2021 (senza andare al 2013 partenza della nostra campagna TIM UNICA E PUBBLICA) come COBAS ci siamo impegnati a porre le condizioni per creare una decisa e larga opposizione.

Ora, che con la manipolazione della coscienza collettiva si è fatto assumere ai più il concetto dell’ineluttabilità dell’operazione, scrivono comunicati indignati che più che servire a bloccare l’operazione mirano a farli apparire i paladini del lavoro…Parliamo ovviamente dei sindacati confederali: THE DARK SIDE OF the CONFINDUSTRIA. Ci piace la schiettezza e lottiamo per avvalercene.

Come abbiamo sempre ribadito nei nostri interventi e comunicati l’azienda pur in un contesto economico globale sicuramente non facile produce ricavi che sono anche in crescita del 3,3% YoY a 4,3 miliardi di euro nell’ultimo rendiconto finanziario.

Siamo un asset proiettato attraverso il 5 g e 6 g a guadagni sempre più alti unitamente a costi di gestione delle infrastrutture sempre più bassi.

Per tutto questo continueremo a ribadire e a batterci affinché il progetto che hanno in mente questi pescecani della finanza e della politica nel distruggere lavoro, lavoratori e asset strategici per il futuro della nazione non vada in porto. Ma sappiamo che senza l’apporto attivo dei lavoratori queste parole rimarranno lettera morta. In questi mesi abbiamo ancora il tempo e le occasioni per invertire questa tendenza estremamente pericolosa per noi lavoratori.

MILANO, 13 marzo 2023

COBAS TIM LOMBARDIA – R.S.U. MOTTI ANDREA

Milano– e-mail: cobastimlombardia@cobaslavoroprivato.it- tel. 3356334279