Si è consumato ieri il primo atto formale dell’Accordo quadro del 7 SETTEMBRE :
TELECOM ITALIA e i sindacati collaborazionisti, FISTEL UILCOM UGL hanno sottoscritto l’accordo per gestire i primi 330 esuberi attraverso la mobilità volontaria.
Le RSU COBAS (ma anche quelle SLC e SNATER presenti) non hanno sottoscritto l’accordo sia per questioni di MERITO che per questioni di METODO
Sul merito: La delegazione aziendale ha illustrato i motivi che han portato all’accordo presso il ministero.Una lunga esposizione che ha descritto come sono stati gestiti gli esuberi e le difficoltà aziendali dal 2000 ad oggi. Nella lunga esposizione Telecom ha precisato come l’ultimo accordo sia il compimento dei due precedenti (4 agosto 2010 e 27 marzo 2013) figli “legittimi” dello storico accordo del marzo 2000, nonché aggiungiamo noi, della scellerata privatizzazione.
Sempre secondo Telecom i 330 esuberi nonché quanto stabilito nell’accordo del 7 settembre 2015 potrebbe (per quanto di ci riguarda il condizionale è d’uopo) far superare la societarizzazione nonché risolvere le cosiddette “eccedenze strutturali”
Le 330 persone sono quindi da considerare LICENZIAMENTI COLLETTIVI ai sensi della Legge 223/91, da gestire attraverso la MOBILITA’ VOLONTARIA con il criterio della NON OPPOSIZIONE. La proposta è destinata alle persone che entro il 2017 matureranno i requisiti per andare in pensione e a tutti coloro i quali hanno scelto per svariati motivi di uscire dall’Azienda. Per questi sono previsti anche degli incentivi indicati nel testo dell’accordo.
Ad oggi secondo TELECOM le persone ESODABILI sono circa la META’. Il resto è lasciato a disposizione di coloro che vorranno usufruire di tale accordo pur non maturando i requisiti pensionistici.
E’ una vera e propria truffa. L’AZIENDA avrebbe potuto tranquillamente aprire una procedura per accompagnare le persone alla pensione, come accaduto nella scorsa primavera scorsa per IT TELECOM (Accordo sottoscritto anche da noi COBAS). Invece, ha dichiarato ESUBERI: e se e al termine di tale procedura, le persone individuate saranno meno? Non rischiamo di trovarci con un numero di esuberi certificati che ci porteremo nella prossima trattativa?
Sul metodo: come dimostrato anche in occasione degli accordi del 27 Marzo 2013, TELECOM ITALIA ha BISOGNO del CONSENSO SINDACALE per arrivare ad ottenere la firma su accordi decisamente scellerati sia dal punto di vista morale che gestionale.
In questo caso e con l’OPPOSIZIONE ANNUNCIATA di SLC, ha proceduto a convocare le due segreterie nazionali delle UGL (sindacato i cui leader sono stati investiti da una pioggia di scandali) per avere numeri qualificati in sala. Poi ha ammesso il VOTO per DELEGA, per diverse RSU assenti. In tal modo si è garantita la maggioranza + 1 delle RSU presenti (le regole parlano degli aventi diritto), necessaria all’approvazione dell’accordo. 169 firmatari + 62 deleghe (tutti FISTEL-UILCOM-UGL) Il resto ha potuto fare ben poco a fronte di questo scandalo che ROVESCIA anche le norme più elementari della democrazia e trasforma la lotta sindacale in una assemblea di condominio…ma con le regole che cambiano a seconda del volere dell’amministratore.
In tal modo l’azienda e i sindacati collaborazionisti (non conosciamo al momento altra parola più appropriata) hanno anche scavalcato il REFERENDUM sull’accordo di DICEMBRE.
Telecom Italia, ha provato a sostenere che la realizzazione dell’accordo del 7 settembre 2015, le permetterà di superare sia la crisi che gli esuberi. Il 27 Marzo 2013 anche la SLC credette a queste parole. Sono passati due anni e siamo punto a capo. Tali accordi non garantiscono cosa accadrà a partire dal 2017, garantiscono solo esuberi e peggioramento della condizioni di lavoro e salariali per tutti i lavoratori e le lavoratrici
Le prossime settimane ci vedranno ancora convocati per discutere il resto degli accordi. E’ ora di cambiare. Non è possibile che migliaia di lavoratori e lavoratrici Telecom decidano ancora di farsi rappresentare da questa gente!
COBAS Telecom