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Ci teniamo a fornirvi un breve resoconto su quanto, come Organizzazione Cobas del Lavoro Privato e soprattutto come lavoratrici e lavoratori coinvolti nel trasferimento alla sede di Milano, abbiamo fatto in questi giorni per dare evidenza all’opinione pubblica e alle istituzioni di quanto Vodafone sta perpetrando ai nostri danni con l’inaccettabile provvedimento messo in atto nei confronti di 18 vite (originariamente 19, ma una delle persone con esenzione parziale dalla risposta telefonica non è più nel novero dei trasferiti stante il parere negativo fornito dal medico aziendale competente) che da domani, 10 di luglio, saranno senza ombra di dubbio in una situazione di disagio ingiustificabile.

Dopo il buon esito dello sciopero del 20 di giugno che, come già evidenziato con il precedente comunicato, ci ha visti in quella giornata

  • sia consegnare un esposto a Ministero del Lavoro per richiedere una verifica ispettiva sulle ricadute in termini psico-fisici dei comportamenti discriminatori messi in atto negli ultimi dieci anni ai nostri danni
  • sia interloquire con vari esponenti politici per richiedere e ottenere impegni fattivi al nostro fianco,

la nostra Organizzazione ha ritenuto fondamentale proseguire tenacemente e costantemente la lotta.

22 giugno

– abbiamo inviato all’Azienda una richiesta di incontro per riprendere un confronto stante la buona adesione allo sciopero e in data 28 giugno l’Azienda ci ha risposto convocandoci per un tavolo di trattativa per giovedì 6 luglio;

– é stata depositata un’interrogazione parlamentare dall’onorevole Cesare Damiano (PD) che potete visionare al seguente link.

http://www.cesaredamiano.org/2017/06/22/interrogazione-parlamentare-a-sostegno-dei-lavoratori-vodafone/

Si tratta della seconda interrogazione parlamentare inerente la nostra vicenda, dal momento che la prima era stata presentata in data 14.06.2017 dagli onorevoli Fassina e Airaudo.

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/16942&ramo=C&leg=17

26 giugno

– come organizzazione Cobas abbiamo inviato  formale diffida all’Azienda al fine di procedere alla immediata revoca dei trasferimenti

27 giugno:

– la Consigliera regionale Francesca Frediani ha presentato un question time in consiglio regionale sulla nostra vicenda

28 giugno

– abbiamo realizzato un video di denuncia e resoconto della nostra storia e di quanto sta accadendo attualmente con i trasferimenti, che potete vedere sulla pagina della consigliera Frediani al seguente indirizzo

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1455373778095431&id=1379022649063878

– abbiamo avuto un incontro con alcuni funzionari dell’Assessorato per le pari Opportunità piemontese che nel 2016 ha varato una legge regionale contro tutte le discriminazioni, per sottoporre alla loro attenzione la discriminazione che riteniamo sia in corso ai nostri danni, ai danni di 18 lavoratori colpiti da provvedimento di trasferimento chi per problemi di salute chi per essere rientrato in Azienda a seguito di sentenza di un tribunale. Si è aperto un dialogo che andremo ad approfondire nei prossimi giorni.

3 luglio:

– abbiamo effettuato un presidio a Torino di fronte alla sede della Regione Piemonte nel corso del quale  si é svolta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’On. Giorgio Airaudo (SI), il Segretario regionale di Rifondazione Comunista Ezio Locatelli e i consiglieri regionali Francesca Frediani (M5S) e Marco Grimaldi (SEL), conferenza che ha trovato un’eco mediatica di considerevole portata. Unanimi sono state la denuncia da parte delle forze politiche presenti e la ferma opposizione a un progetto che in un Paese civile non può essere tollerato e non può passare inosservato per la ferocia con cui viene messo in opera e per le tipologie di lavoratori coinvolti.

– nella stessa giornata siamo stati ricevuti presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte. Le nostre istanze sono state accolte ed è stato preso l’impegno di calendarizzare con urgenza un incontro congiunto con l’Azienda per addivenire a soluzioni condivise e differenti rispetto ai trasferimenti.

4 luglio:

– siamo stati ricevuti e auditi in Consiglio Regionale alla presenza di alcuni consiglieri e del Presidente del Consiglio Mario Laus che ha espresso tramite comunicato stampa ufficiale la perplessità nonché la preoccupazione per il provvedimento di trasferimento e ha espresso interesse istituzionale sulla vicenda.

http://www.cr.piemonte.it/web/comunicati-stampa/comunicati-stampa-2017/442-luglio-2017/7198-sostegno-ai-lavoratori-vodafone-trasferiti-a-milano

– l’esposto presentato il 20 giugno al Ministero del Lavoro ha avviato da parte della Procura della Repubblica la richiesta di ispezioni agli Ispettorati territoriali competenti (Torino, Milano, Padova, Roma e Napoli) in tutte le sedi Vodafone interessate per le verifiche del caso e siamo stati contattati per fornire la documentazione utile agli organismi ispettivi.

5 luglio

–  é stata depositata una interrogazione parlamentare sulla nostra vicenda dalla Onorevole Roberta Lombardi del M5S.

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/11702&ramo=C&leg=17

6 luglio

  – presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati sono state presentate e discusse tutte e tre le interrogazioni parlamentari inerenti la nostra vicenda.

http://www.camera.it/leg17/1099?slAnnoMese=201707&slGiorno=06&shadow_organo_parlamentare=2085 Essendo in corso le programmazioni per le verifiche di competenza, il Ministero si è detto in attesa dell’esito di tali accertamenti per adottare le opportune iniziative ed eventuali provvedimenti.

In allegato la risposta fornita dalla Commissione Lavoro (allegato 1).

  – si è svolto a Milano il previsto incontro tra Azienda e organizzazione Cobas del Lavoro privato, che era stato richiesto a valle dello sciopero.

C’è stato un confronto serrato nel corso del quale abbiamo argomentato ampiamente rispetto alle innumerevoli soluzioni alternative che si sarebbero potute e dovute trovare in relazione al tema riorganizzativo sollevato dall’Azienda. Come unica risposta abbiamo ricevuto la frase, ripetuta più e più volte, che “se avessero potuto fare diversamente, lo avrebbero fatto”. Non ci sono state risposte di merito rispetto alle problematiche tecniche eventualmente ostative alla remotizzazione di parte della attività su Ivrea, né rispetto alle soluzioni da noi proposte. Ancora una volta dunque appare a nostro giudizio evidente e incontrovertibile come si sia di fronte a una volontà di proseguire su questa strada che risponde a progetti diversi rispetto alla asserita riorganizzazione aziendale. Si tratta cioè sempre e ancora di azione discriminatoria e ritorsiva sui lavoratori reintegrati, di strattagemma per aggirare le sentenze dei tribunali, di accanimento verso una parte dei dipendenti, questa volta identificati per i seguenti tre requisiti: reintegrati, iscritti Cobas, esenti parziali dalla risposta telefonica.

– nel pomeriggio si è svolto in Confindustria Canavese un incontro tra Confindustria e la nostra organizzazione per discutere del trasferimento dei delegati RSU  Cobas della sede di Ivrea. Abbiamo ancora una volta ribadito che siamo contrari ai trasferimenti di TUTTI i lavoratori, ivi ricompresi naturalmente i delegati sindacali.

7 luglio

 è stato pubblicato sul blog nazionale di Beppe Grillo un video di denuncia e resoconto della nostra storia e di quanto sta accadendo ora con i trasferimenti, che potete vedere al seguente indirizzo

http://www.beppegrillo.it/m/2017/07/ecco_come_vodafone_tratta_i_lavoratori_che_non_puo_licenziare.html

– L’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte ha convocato il promesso incontro tra noi e l’Azienda per il 12 luglio p.v e ha inviato alla Azienda la richiesta di sospendere i trasferimenti fino all’incontro di mercoledì.

Non risulta essere pervenuta alcuna risposta dell’Azienda in ordine a detta richiesta sospensiva, mentre è stato dato riscontro positivo alla richiesta di incontro.

In allegato trovate il comunicato stampa relativo all’incontro, effettuato dall’ufficio stampa dell’Assessorato (allegato 2).

Assieme ai lavoratori coinvolti stiamo dunque percorrendo la strada della mobilitazione e al contempo cercando il confronto diretto con tutte le istituzioni locali nonché  nazionali, per dare ampia visibilità alla vicenda poiché riteniamo fermamente che questo atto discriminatorio e ritorsivo meriti un reale e proficuo interessamento da parte di chi governa il Paese e allo stesso tempo e affinché cittadini e consumatori possano formarsi un’opinione su un provvedimento che stride completamente con ciò che Vodafone professa di sé in ogni ambito, sia internamente sia esternamente.

Riteniamo che sia troppo facile e comodo dirsi e presentarsi quali paladini di battaglie contro tutte le discriminazioni, parlare e scrivere di inclusione di genere e di lavoratori di ogni età e poi adottare da dieci anni, nella pratica, azioni volte a discriminare ed escludere.

Non consentiremo che questa farsa prosegua.

O è marketing o è sostanza.

Se è marketing diventerà una ennesima nostra missione quella di cogliere ogni occasione per far emergere la stridente contraddizione tra i proverbiali “dire e fare”.

Se è sostanza ci aspettiamo il ritiro dei trasferimenti e, finalmente, la presa di distanza da quella parte di management che da anni, ostinatamente attua comportamenti persecutori e discriminatori verso alcuni lavoratori, mentre chi dirige l’Azienda professa pace, bene e inclusione come valori fondanti dell’Azienda stessa.

I nostri impegni non si fermeranno e vi aggiorneremo prossimamente poiché abbiamo altre iniziative in programma e la nostra contrarietà ai trasferimenti non è mutata e non si attenuerà nel tempo, semplicemente perché non si può accettare ciò che é inaccettabile.

18 lavoratori dal 10 luglio inizieranno un calvario fatto di 12 ore fuori casa per svolgere un lavoro che potrebbero fare senza disagi a Ivrea.

Non si può nemmeno concepire che chi si ammala o fa rispettare i suoi diritti debba essere trasferito senza motivi plausibili e in pieno contrasto con l’etica professata e con i mezzi di cui dispone un’Azienda di telecomunicazioni nel 2017.

Noi questo non smetteremo mai di ricordarlo a chiunque.

Come sempre Uniti. Insieme e senza paura!

Per noi sarà finita quando le lavoratrici e i lavoratori

saranno tornati nella sede di Ivrea

Coordinamento Cobas Vodafone

Allegato 1. Risposta a interrogazioni parlamentari

Allegato 2. Comunicato stampa assessorato al lavoro