EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

Dall’analisi del testo relativo all’intesa sottoscritta in data 02/08/2019 presso il Ministero del Lavoro, si evince chiaramente come il tanto sbandierato “contratto d’espansione”, provvedimento inserito nel decreto crescita, in parte finalizzato a incrementare l’occupazione e favorire il ricambio generazionale nelle grandi aziende, sembra invece essere un occulto regalo a TIM in quanto i relativi finanziamenti messi a disposizione dal Governo per le riduzioni orarie sono stati assorbiti tutti da questo accordo.

Infatti, dal testo del DECRETO CRESCITA inserito in G.U. chiaramente possiamo leggere:

“I benefici di cui al comma 3 e al presente comma sono riconosciuti entro il limite complessivo di spesa di 15,7 milioni di euro per l’anno 2019 e di 31,8 milioni di euro per l’anno 2020. Se nel corso della procedura di consultazione di cui al comma 1 emerge il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non puo’ procedere alla sottoscrizione dell’accordo governativo e conseguentemente non puo’ prendere in considerazione ulteriori domande di accesso ai benefici di cui al comma 3 e al presente comma.”

Mentre dal TESTO SOTTOSCRITTO in sede ministeriale:

“La Società ha quantificato l’onere a copertura della richiesta del trattamento straordinario di integrazione salariale in un importo di spesa pari a 14 milioni e 900 mila Euro per l’anno 2019 e in un importo di spesa pari a 31 milioni e 700 mila Euro per l’anno 2020.”

QUINDI DEI 47 MILIONI E 500 MILA EURO MESSI A DISPOSIZIONE NEL DECRETO CRESCITA BEN 46 MILIONI E 400 MILA EURO SERVONO PER FINANZIARE QUESTO ACCORDO. ED E’ QUESTO IL MOTIVO PER CUI IN SEDE MINISTERIALE SI E’ PASSATI DA UN TESTO CHE PREVEDEVA 24 E/O 8 GIORNI DI SOLIDARIETA’ PER I CIRCA 40.000 LAVORATORI A 22 E/O 7 GIORNI E LE ASSUNZIONI SONO PASSATE DA 500 a 600!

Con questo accordo TIM, realizzerà nei 17 mesi di applicazione, un risparmio di circa 100 milioni”, senza contare i finanziamenti che potranno arrivare da Fondimpresa, di cui oltre la metà saranno pagati dai lavoratori e dalle lavoratrici mentre l’altra metà dai cittadini a fronte di sole 600 assunzioni. Inoltre, la parte più consistente delle assunzioni, sarà realizzata nella seconda metà del 2020 e inizio del 2021 e, va sottolineato come l’azienda si sia riservata di assumere anche con contratto di “apprendistato professionalizzante” (che vuol dire anche a 2 livelli inquadramentali inferiori rispetto a quelli di un lavoratore che ha la stessa mansione!).

E’ lecito domandarsi: perché’ il governo da deciso di fare un provvedimento ad hoc per TIM?

Perché’ non si è valutato, per favorire l’occupazione, di utilizzare strumenti quali gli sgravi contributivi sulla falsariga di quelli utilizzati più recentemente?

Ciò avrebbe permesso, con gli stessi finanziamenti, l’assunzione in TIM di circa 2500 giovani, un numero di gran lunga superiore a quello previsto dall’accordo.

Roma, 07/08/2019

Cobas TIM