Il 26/02 il COORDINAMENTO RSU e l’Azienda si sono incontrati per affrontare il tema delle uscite in ART. 4 e QUOTA 100. In virtù delle modifiche legislative intercorse e dei provvedimenti che hanno bloccato l’aumento degli step per l’aspettativa di Vita (5 mesi) si sono aperte maggiori possibilità per ampliare il bacino delle persone interessate alle uscite per ARTICOLO 4 – LEGGE FORNERO e la cosiddetta QUOTA 100. Nel corso dell’incontro l’Azienda ha proposto al Coordinamento due accordi per gestire le uscite in ART 4.
Il primo volto a sanare le anomalie relative ai 112 colleghi che, nonostante la disponibilità (all’accordo sugli esuberi del 27 OTTOBRE 2015), erano rimasti esclusi dal provvedimento chiuso il 31/12/18. In base a tale “accordo a stralcio” già previsto dalle norme INPS le uscite sono previste al 1 MAGGIO 2019.
Il secondo accordo riguarda la possibilità di uscita di 4188 persone nel Biennio 2019 – 2020 così divise: 2138 PERSONE nel 2019 e 2050 PERSONE nel 2020. Nel 2019 uscirà il personale che maturerà i requisiti al 31/05/2024. La copertura ISOPENSIONE è fino al primo trattamento pensionistico. Ai lavoratori affetti da gravi patologie certificate alla data del 30/11/2018, sarà data possibilità di uscita nel 2019 se matureranno diritto alla pensione entro il 31/12/2025.
USCITE PER “QUOTA 100” – Le stime aziendali parlano di un bacino di 600 persone nel 2019
L’Azienda ha proposto un accordo che interessa il personale che maturerebbe i requisiti al 31 AGOSTO 2021. Tale accordo prevede un INCENTIVO all’uscita uguale per tutti pari a 6 mensilità. E’ previsto un ulteriore incentivo pari al 33% della retribuzione mensile comprensiva della tredicesima e del premio annuo fino ad un massimo di 46 mesi a seconda della differenza tra gli anni di contributi maturati e i 42 anni e 10 mesi previsti per la pensione anticipata della legge Fornero.
I COBAS HANNO FIRMATO L’ACCORDO PER LE USCITE dei 4188 colleghi e colleghe decidendo così di non tradire le aspettative dei lavoratori interessati.
Del resto già negli incontri ministeriali che portarono all’accordo del 11Giugno 2018 avevamo proposto di scorporare dalla gestione degli esuberi l’ART 4 dalla CDS. L’accordo raggiunto il 26 Febbraio dimostra – cifre alla mano – che sarebbe stato possibile.
Del resto se oggi firmiamo un accordo per gestire gli esuberi con la previsione di uscita per 4200 persone è EVIDENTE CHE LA CDS – che ha messo mani alle nostre buste paga – SI POTEVA EVITARE.
Certo è che di fronte al ricatto Aziendale di Giugno 2018 (CIGS) avremmo dovuto avere al nostro fianco una delegazione sindacale INNOVATIVA, COMPETENTE e CORAGGIOSA al punto da IMPORRE ad AZIENDA e MINISTERO una discussione diversa. Una mancanza che si è ripetuta nel GENNAIO 2019 con l’accordo su FERIE e PERMESSI.
Non abbiamo invece firmato l’accordo sui “112” e quello su quota 100. Si tratta di testi che sono fligli dell’accordo del 2015 in cui l’Azienda inventò di sana pianta 3500 esuberi. Tali accordi non vennero sottoscritti neanche dalla SLC-CGIL oggi tornata all’altare dell’unitarietà. Questione di coerenza, anche se non possiamo non essere soddisfatti del fatto che molti colleghi e colleghe troveranno una soluzione al loro desiderio di uscita dall’Azienda.
Roma 26/02/2019
COBAS TIM
COBAS – COMUNICATO ACCORDO 26 FEBBRAIO.pdf