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Il 5 e il 6 dicembre si è svolta tra la trattativa tra Azienda Segreterie Nazionali delle OO.SS e Coordinamento Rsu per la sottoscrizione di un nuovo accordo volto a normare l’organizzazione del lavoro in modalità ibrida, con alternanza tra lavoro in sede e lavoro in remoto.

Dopo tante proroghe e alcuni incontri che avevano spiazzato per inconsistenza dei contenuti, lontananza delle posizioni e assenza di orizzonte e prospettiva, in questo ultimo incontro è stata impressa una accelerazione improvvisa che ha portato a una cosiddetta “trattativa a oltranza” della quale sfugge la ragione, soprattutto alla luce del frettoloso risultato raggiunto che a nostro parere non è soddisfacente.

Come Cobas infatti non abbiamo sottoscritto il testo per le modalità di organizzazione del lavoro definite per i lavoratori del call center, per le valutazioni aziendali di fondo che hanno portato allo schema definito e per l’assenza di soldi in busta paga per i costi sostenuti per il lavoro da remoto negli anni pregressi e per il futuro e per le previsioni del punto 8 che sposano le tesi aziendali sulla dispersione lavorativa.

Nei prossimi giorni ci saranno passaggi assembleari e votazioni e saranno i lavoratori a poter decidere se quanto in esso delineato rappresenta il modello di organizzazione vita/lavoro che attendevano e/o che ritengono accettabile. Le mail arrivate e gli articoli usciti danno conto di un accordo che deve ancora avere l’approvazione dei lavoratori e quindi sono scorretti e decisamente inopportuni.

DURATA E VIGENZA

Si tratta dell’ennesimo accordo sperimentale. Durata 12 mesi con partenza prevista per il 06.02.23.

ORGANIZZAZIONE LAVORO AGILE: ANCORA DICOTOMIA TRA UFFICI E CALL CENTER

Uffici

Sia nell’incontro precedente sia nella fase inziale dell’incontro del 5 e 6 dicembre, l’Azienda aveva sostenuto la necessità di aumentare le giornate in presenza. Nel testo finale invece è stato ripristinata la percentuale in essere del 60/40 con otto/dieci giornate di presenza/mese, la pianificazione delle quali è per il 50% in capo all’azienda e il restante 50% nella libera disponibilità di scelta dei dipendenti.

Call center

E’ stata invece riconfermata la volontà aziendale di ripensare le percentuali di alternanza presenza/lavoro da remoto per i lavoratori del cc. Tutti i confronti avvenuti nei mesi passati in sede di commissione smart working, tutte le obiezioni portate da parte sindacale relativamente agli asseriti tassi di dispersione rilevati dall’azienda, non sono mai state oggetto di reale confronto e l’Azienda è rimasta determinata a far rientrare in presenza i dipendenti del call center per i quali, ci pare di poter dedurre, si pensa che sia necessario lavorare sotto l’occhio diretto dei responsabili e per il quali quindi il lavoro da remoto non è un modello organizzativo, bensì un benefit che non si meritano abbastanza.

Azienda e OO.SS firmatarie hanno definito il seguente schema

  • 3 gg in presenza a settimana
  • questi 3 gg in presenza verranno comunicati periodicamente. E’ stato chiesto di far uscire indicazione della presenza in sede in concomitanza con uscita semestrale della turnistica, l’Azienda è stata unicamente disposta a scrivere che si impegnerà per provare a farlo così come si impegnerà per cercare di assegnare i tre gg di presenza in maniera consecutiva.

Quindi attualmente, secondo le previsioni dell’accordo, i lavoratori del CC sanno che rientreranno tre gg a settimana, giorni decisi totalmente dall’azienda, con un preavviso da definire e che forse, se sarà possibile, i tre gg saranno consecutivi.

  • per i ptv ci sarà rimodulazione in base a orario contrattuale. L’Azienda comunicherà più avanti in quanti giorni si traduce la rimodulazione “perché questa mattina era tardi e quindi non c’è stato modo di definirlo”.
  • solo per i lavoratori del CC viene prevista inoltre la possibilità, per garantire la continuità operativa e/o in caso di particolari esigenze organizzative/tecnico/produttive di rimodulare la presenza dei lavoratori in sede con preavviso massimo possibile, comunque non inferiore a 48 ore.

Potrebbe non accadere mai, ma certamente, averlo scritto vuol dire contemplare questa eventualità e significa avere il placet sindacale per poterlo fare.

  • Per i turni ricadenti di sabato e domenica, nonché nei festivi e prefestivi, viene previsto che, compatibilmente con esigenze produttive e organizzative e compatibilmente con la definizione del piano spazi, potranno essere concesse ulteriori giornate di smart working.

E’ una formulazione poco chiara, ma dalla quale si può evincere che, se ci sarà un problema di spazi in settimana e quindi non sarà possibile assegnare i 3 giorni di presenza in azienda, il terzo giorno potrà essere assegnato nei sabati e nelle domeniche presenti in turnistica.

Crediamo che questo aspetto sarebbe stato meritevole di una discussione decisamente più approfondita, che questa eventualità sarebbe stata da scongiurare arrivando così a ripensare e anche rigettare questa articolazione su tre gg.

  • I cosiddetti giorni jolly di smart working sono passati da 4 a 6.

Un incremento che non ha nessuna relazione di proporzionalità corretta con l’incremento avvenuto delle giornate di presenza in Azienda.

Riteniamo offensiva e immotivata questa disparità di trattamenti e questa diversa applicazione di modello di organizzazione tra lavoratori. Come fu all’epoca del primo accordo sperimentale quando i lavoratori del cc vennero lasciati a casa all’80% così come oggi quando gli si chiede di rientrare in proporzione maggiore rispetto agli altri dipendenti.

EQUIVALENZA TRA LAVORO SVOLTO IN PRESENZA E DA REMOTO

E’ il punto dell’accordo e su questo c’è stata una discussione molto animata e molto lunga all’interno della compagine sindacale.

E’ il pezzo dell’accordo che vuole rispondere alle tesi sostenute dall’Azienda relativamente agli alti tassi di dispersione che essa afferma di rilevare, cioè a quella che viene definita una discrasia tra orario di lavoro e orario della effettiva prestazione.

E’ in una parte generale e non nel capitolo dedicato al call center, ma è emerso senza ombra di dubbio nel corso dei molteplici incontri che siano i lavoratori di questo reparto i destinatari principali di questa previsione.

E’ da noi condivisa la considerazione che il luogo dal quale viene effettuata la prestazione lavorativa non deve avere ripercussioni sulla serietà e professionalità con la quale essa viene erogata, ma riteniamo che il fatto di aver previsto nell’accordo che

“al fine di garantire detta equivalenza, l’azienda effettuerà verifiche – a campione, in forma anonima e a consuntivo mensile – su eventuali differenze tra le ore dichiarate sui sistemi di presenza e quelle programmate” e “nell’eventualità di evidenti discrasie l’azienda potrà valutare con la rsu .. la possibilità di erogare formazione da svolgere anche in presenza il mese successivo” apra l’ennesima porta al controllo a distanza e all’esercizio di ulteriori pressioni sui lavori.

Alcuni delegati, appartenenti a varie sigle, tra cui noi, hanno chiesto la rimozione della frase e quando ci è stato detto che non sarebbe accaduto, hanno proposto modifiche volte a neutralizzarne il più possibile la pericolosità. In parte sono state accolte, ma non riteniamo comunque accettabile la sua formulazione finale.

I sistemi di presenza non sono anonimi per definizione e come si può erogare formazione specificatamente a chi evidenziasse queste cosiddette discrasie se la rilevazione è anonima..?

E’ già stato anticipato dall’Azienda che ci saranno commissioni ad hoc che ragioneranno su temi, tra cui questo, al fine di definire linee guida e interventi.

Riteniamo dunque che la presenza di questa frase, per quanto depotenziata rispetto alla formulazione originaria, costituisca il necessario appoggio in un accordo con il sindacato per l’avvio di pericolose discussioni e che per questa ragione sia stata così veemente e tenace la difesa del suo mantenimento.

NIENTE SOLDI IN BUSTA PAGA

Il tema del riconoscimento di un contributo per i costi sostenuti dai lavoratori negli anni pregressi e per quelli a venire è sempre stato per noi dirimente nella valutazione di un accordo sullo smart working. E’ sempre stato un punto mancante e da noi rivendicato come da sanare in tutte le varie occasioni di incontro. Dopo il nulla di questi anni, l’accordo approva la strada dei bonus e del welfare. Nulla di definitivo, nulla per il pregresso.

Riteniamo insoddisfacente questa mancanza di tutela dei salari.

CONCLUSIONE

Dopo tanto tempo, tante proroghe e tanto parlare del nuovo modello organizzativo con dichiarazioni aziendali trasudanti orgoglio per quanto si era stati in grado di creare, ecco che con questo testo si torna a nostro parere indietro, si palesa un intento che non riusciamo a definire in nessun altro modo se non punitivo a fronte di affermazioni aziendali puntualmente contestate. Non si riconoscono soldi che sono la forma principale di retribuzione, per i costi sostenuti.

La parola ora passa ai lavoratori.

ACCORDO PER NUOVO PIANO FORMAZIONE

Il 06.12.22, nel pomeriggio, si è svolto un secondo incontro con l’Azienda inerente al tema Fnc. E’ stato proposto un accordo riguardante l’attivazione di una nuova fase di formazione che vedrà coinvolta tutta la popolazione del mondo uffici per un totale di 3985 lavoratori. Si tratta di un piano formativo che verte su tematiche Green e Sostenibilità e sulle competenze digitali. Il piano prevede 80 ore in formazione senza alcun effetto sugli istituti diretti e indiretti da svolgersi nell’arco di 150 giorni dall’approvazione da parte di Anpal (indicativamente tra gennaio a luglio 2023) e vedrà coinvolta la parte di popolazione aziendale che fino ad ora non era stata inclusa in progetti di Fnc. Si tratta di una terza fase di intervento formativo dopo le due precedenti destinate al mondo Cops. Per quanto riguarda il Call Center al tavolo è stato comunque richiesto di valutare la possibilità di veicolare alcune di queste tematiche formative, laddove possibile, nella Fnc di questi ultimi 3 mesi previsti al fine di rinnovare i temi trattati e apportare novità nella formazione in Cde. L’Azienda si è detta disponibile a valutare questa richiesta. Non rilevando particolari criticità abbiano deciso di sottoscrivere l’accordo in merito.

Coordinamento Cobas Vodafone

07.12.2022