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La nuova perla di questo 2023 è l’anticipazione, arrivata ieri, delle giornate di CDE programmate da tempo e che graveranno inaspettatamente nel mese di Settembre…ormai finito!

Tralasciando il fatto che l’ennesimo fragile accordo firmato dalle OO.SS. Cgil Cisl Uil e Ugl dimostra nuovamente la sua insulsa natura sia in termini di prospettive che di lunga durata, questa operazione evidenzia quanto poco contino le firme, le promesse e gli affidamenti di tali intese. Basti leggere il punto 8 quando, in relazione alle deroghe, si specifica che per esigenze organizzative si può Si variare la data di sospensione, ma nello stesso mese!

Anche volendo credere alle motivazioni di questa operazione promulgata da alcune OO.SS. imbeccate dall’azienda, ovvero  “permettere una maggiore fruizione delle ferie”, ebbene a tal fine sarebbe stato  possibile semplicemente anticipare la data ai primi di dicembre senza appesantire,  per altro, il carico della cde sullo stipendio di Settembre , liberando così le giornate più gettonate per le ferie dalla Cde.

VALE LA PENA RICORDARE CHE Lo stesso punto 8 prevede anche una sospensione o una riduzione delle giornate di astensione qualora l’Azienda ne riscontri la necessità (come in questo caso!) In tal modo si sarebbero presi anche più soldi oltre che risolvere il problema della congestione ferie. Ma chiaramente questo non è contemplato nemmeno sotto il “SANTO NATALE”.

Se non abbiamo creduto alla necessità di condividere il Contratto di Espansione lo scorso anno è anche perché una società che ha bisogno di rilanciare i ricavi non può ingessarsi con un mix devastante in cui si riduce il personale e si riducono le presenze in servizio, con l’unico orizzonte di ridurre i costi del lavoro ma senza alcuna prospettiva di crescita.

La stessa operazione della separazione della Rete da Noi criticata fin dagli albori, è figlia di questa logica: ridurre i costi per valorizzare i ricavi in calo. Logica che da anni giudichiamo miope e che ha fatto fallire tutti i precedenti Piani Industriali e AD legati, lasciando però strascichi organizzativi pagati duramente dai lavoratori.

In ultimo rimangono le perplessità legate ai commenti di alcune OO.SS. che si riservano approfondimenti e si aggrappano a timidi inviti all’azienda a ripensarci, dopo che hanno incassato con metodo del tutto antidemocratico una scarna informativa alle sole Segreterie!!

L’azienda procede su un progetto verso il quale tutti i soggetti che lo subiranno sono terrorizzati: dirigenti, lavoratori e OO.SS. Quotidianamente ci confrontiamo con loro e tutti esprimono timori per questo Piano Industriale. Eppure, nulla si muove.

Con un Governo tutto teso a difendere con i denti gli interessi padronali contro quelli di lavoratori vessati da inflazione e crisi economica, se i colleghi e le colleghe non si danno una scossa subiremo ulteriori vessazioni concordate con i sindacati totalmente passivi di fronte ad un CDA impegnato nella dissoluzione della TIM.

22/09/2023

COBAS GRUPPO TIM