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L’11 Marzo 2021 si è svolto l’incontro convocato a norma di legge da TIM per la cessione del RAMO DI AZIENDA che confluirà in FIBER COP.

All’incontro ha partecipato l’Amministratore Delegato, Carlo Filangeri che ha illustrato i dettagli della operazione rispondendo anche alle domande della delegazione sindacale.

Con una breve introduzione è stato ricordato che l’Italia oggi è il 25 esimo paese in termini di digitalizzazione. La maggior parte del Paese oggi è diviso in aree (Nere – Grigie – Bianche). Il progetto FIBER COP prevede un intervento nel 76% delle aree nere e grigie con FTTH usando la rete FTTCAB che già esiste (quest’ultima copre circa il 90% del paese in tutte le aree). Interviene sull’ultimo miglio – rete secondaria. Il progetto arriva in un momento in cui l’Italia ha scoperto di dover superare il “GAP TECNOLOGICO” causa Pandemia

La comunità europea ha rilasciato obiettivi al 2030 per la diffusione digitale: 1 Giga di velocità a tutti entro il 2030. La progettazione è partita lo scorso anno e si è concretizzata con l’accordo con KKR (fondo che investe in infrastrutture) che avrà il 37,5 % e FASTWEB che avrà una partecipazione del 4,5%. E’ previsto che la permanenza del fondo duri alcuni anni per poi sganciarsi. Il progetto di TIM non prevede la diminuzione della sua partecipazione.

Confluisce FLASH FIBER (nata come J. Venture con FASTWEB e che ha cablato 29 comuni) CON TUTTI GLI ASSET e si occuperà di formulare proposte verso 1610 Comuni a regime. Confluisce anche la rete secondaria in rame per agevolare la trasformazione dei clienti da rame a fibra.  TIM SVOLGERA’ ATTIVITA’ IN SERVICE per FIBER COP, sia in relazione alle attività di MANUTENZIONE/REALIZZAZIONE della RETE. Questo garantirà il mantenimento delle professionalità in TIM e l’attività di “service” sarà regolata da CONTRATTI DI SERVIZIO(canoni per KM di FO/RAME che per unità immobiliare) sia in termini di PROGETTAZIONE.  in fase di ultimazione. L’Avvio del progetto è fissato al 1 Aprile.

Il numero dei dipendenti interessati al progetto è di circa 100 persone : 15 persone provenienti da TIM ( settore SMN) + il personale FLASH FIBER cui si aggiungeranno altri colleghi e colleghe chiamate a gestire la parte del RAME. Dal punto di vista organizzativo prevede attività di Governance, Pianificazione dello sviluppo della rete e degli interventi e gestione delle relazioni con eventuali operatori esterni che si rivolgessero direttamente e FIBER COP. Non sono previsti ulteriori dimensionamenti del personale in questa fase.

Ovviamente la discussione si è spostata su temi anche generali in relazione ai quali proviamo a sintetizzare le risposte fornite dall’Azienda:

sul FUTURO DELLA RETE UNICA (ACCES CO.). L’Azienda stessa ha sostenuto che il percorso è molto lungo e dire che la strada si ben definita ce ne passa. La prima fase dovrebbe essere la vendita della quota ENEL in OPEN FIBER, poi l’entrata di CDP in TIM come Azionista di Maggioranza, poi il vaglio della Autority. La stessa fusione con OPEN FIBER non va assolutamente data per scontata

Cosa Accade nelle AREE BIANCHE: Nelle aree bianche funziona il modello a Concessione. Open Fiber non è proprietaria della rete, ma la utilizzerà per 20 anni a seguito del Bando Infratel. Successivamente INFRATEL riformulerà il bando o deciderà a chi assegnarla sempre in concessione

Che succede nei 1610 comuni?  OPEN FIBER non prevede la copertura di questi comuni perchè interviene soprattutto nelle aree nere. In tali aree troveremo quindi le reti di FIBER COP e qualche operatore minore. TIM/FIBER COP proporrà agli operatori minori l’uso della sua Rete.

Rapporto con i fornitori: nella relazione con le imprese di rete queste dovranno strutturarsi per intervenire sulla fibra ottica.

Distretti industriali : Va bene la fibra ai cittadini ma le aziende sono molto importanti. Si sta lavorando quindi ad un Piano di sviluppo per penetrare i distretti industriali e un progetto per offerte dedicate a piccole e medie imprese.

DISAGGREGAZIONE : Se è vero che gli operatori stanno fornendo DELIVERY e ASSURANCE a imprese terze, TIM sta contenendo tale operazione attraverso attività a valore aggiunto, tipo l’istallazione dei modem degli operatori a casa cliente e ci sono già dei contratti in essere che durano 15 anni.

Connettività : TIM continua a occuparsi di connettività affidand operò a FIBER COP la gestione dell’ULTIMO MIGLIO. I RICAVI FIBER  COP vengono consolidati in TIM. Nelle AREE BIANCHE, vale la pena ricordare, quando venne proposto il BANDO INFRATEL, OPEN FIBER fece uno sconto del 50% sull’offerta rendendosi conto solo dopo di aver sottostimato l’offerta. Durante la PANDEMIA  TIM ha portato il FTTCAB (100/200 MEGA) IN POCHI MESI ACQUISENDO CIRCA 400.000 CLIENTI. La RETE DI ACCESSO rimane in TIM e sarà gestita da una società controllata del GRUPPO. Non sono escluse successive ulteriori aggregazioni ma andranno verificate.

VERBALE DI PROCEDURE E PASSAGGIO DI PERSONALE Prima di chiudere l’incontro l’Azienda ha proposto il Verbale di Procedura in cui si è parlato di trattamenti economici del personale che passerà in FIBER COP : E’ garantita la continuità di trattamento ed è stata inserita una GENERICA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA valida fino al 2023 con la quale si garantisce il rientro del personale in Tim se quest’ultima perdesse il controllo della società FIBER COP.

LA POSIZIONE DEI COBAS. Diciamo subito che non abbiamo sottoscritto alcun verbale (fra l’altro no obbligatorio) perché riteniamo l’operazione troppo legata a EVOLUZIONI POLITICO – FINANZIARIE così importanti da non poterne prevedere gli esiti. Inoltre SARA’ DETERMINANTE l’esito del PROSSIMO CDA (e relativa ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI). Appuntamenti che potrebbero chiarire meglio il ruolo di CASSA DEPOSITI E PRESTITI.

PER IL RESTO IL PROGETTO E’ ASSOLUTAMENTE INTERESSANTE: INIZIAMMO LA NOSTRA BATTAGLIA PER TELECOM ITALIA UNICA E PUBBLICA NEL 2013, con il resto delle delegazioni sindacali e il grosso dei colleghi e delle colleghe che ci prendevano per VISIONARI. Oggi siamo in una fase in cui l’unica soluzione per mettere fine ad UNA PRIVATIZZAZIONE SCELLERATA sostenuta da tutti (partiti, sindacati, imprenditori) sembra proprio la costituzione di una SOCIETA’ della RETE UNICA.

Come andiamo sostenendo da tempo si tratta di un progetto a medio lungo termine e lo diciamo a tutti quei colleghi e quelle colleghe che da anni credono alla chimera di un imminente passaggio a “nuove società”.

Il ruolo di CDP (che pure non fa beneficienza) e i soldi in arrivo dal RECOVERY PLAN sembrano poter accelerare il processo, anche se l’idea di società che abbiamo è piuttosto diversa dagli obiettivi che Governo – Banche – Gruppi finanziari si danno per la gestione del BUSINESS. Siamo però consapevoli che il percorso che si sta definendo sia un passaggio fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi.

UNA TIM UNICA E PUBBLICA, capace di garantire servizi pubblici di eccellenza e gratuiti, connettività alla Pubblica Amministrazione, ai cittadini e alle cittadine è il nostro orizzonte.

E questa idea è l’unica secondo noi che può garantire in modo completo e definitivo ASSET STRATEGICI e LIVELLI OCCUPAZIONALI, riducendo anche il DUMPING SALARIALE con il resto del SETTORE TELECOMUNICAZIONI in cui i salari e i diritti sono falcidiati dal meccanismo degli appalti e delle esternalizzazioni.

Roma 11/03/2021

COBAS TIM