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Il grande arcano sul nuovo modello di Lavoro Agile annunciato per l’incontro sindacale del 14 aprile si è palesato!

Ennesima proroga fino al 30 giugno 2025, poi dal 1° luglio…dopo che il piano ferie sarà stato ampiamente approvato, si tornerà 4 giorni su 5 in sede.   

“Però (dice l’Azienda) …se fate i bravi… se siete disponibili ad accettare alcune proposte aziendali, magari possono rivedere questa necessità di lavorare in presenza e trovare una modalità di lavoro da remoto.”

Poi sembra si palesino degli spiragli: dipenderà dal Cluster, alcune organizzazioni settimanali andranno in continuità, ma si deve ripartire (dice sempre l’azienda) dall’assunto di 4 gg di presenza per cominciare a negoziare.

La cosa grave che si aggiunge a queste proposte sono le affermazioni gravi fatte dai vertici della delegazione aziendale in cui si parla di mancanza di fiducia nei confronti dei e delle dipendenti.   

Chiediamo allora: chi ha raggiunto gli obiettivi prefissati dall’AD? Chi ha ottenuto i traguardi che fanno vantare il Top Management del percorso fatto?   

Certamente non quelle poche decine di persone che non si fidano di quei 18 mila che lavorano alcuni giorni in Lavoro Agile!

In questa rappresentazione non ci caschiamo e lo avevamo anticipato ai colleghi e le colleghe che hanno avuto la pazienza di ascoltarci. Inoltre avevamo detto che mostrarci con la bava alla bocca sul rinnovo dell’Accordo sul LA, sarebbe equivalso a consegnare il manico del coltello all’Azienda che avrebbe calato nuovamente l’asso degli strumenti di riduzione salariale come l’ingiustificato Contratto di Solidarietà.   

Infatti – e non ci sfugge –  la proroga del vecchio modello di LA arriva fino alla fine del vigente CdS. Esattamente come lo scorso anno.

Auspichiamo che l’Azienda non vorrà mettere sul piatto della bilancia il boccone amaro di un nuovo ammortizzatore sociale (coadiuvato dal Fondo di Solidarietà attivato grazie anche al Sindacato) e dall’altra un nuovo e più accondiscendente modello di lavoro agile… con qualche strumento di controllo in più …visto che non si fida di voi!

Ed è evidente che i settori/cluster più colpiti da questo ennesimo ed odioso ricatto saranno quelli in cui l’autonomia lavorativa definita contrattualmente impedisce certe dinamiche da caserma. Saranno loro i primi a dover essere riportati SOTTO L’OCCHIO DEL PADRONE.

In sintesi, cari colleghi e care colleghe, questa è la nuova mission aziendale in una fase in cui si doveva volare verso lo sviluppo e le nuove sfide del mercato.

Vecchie ricette per antichi progetti. 

LE RSU COBAS TIM