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Con data 3 dic. 2020 si è concluso l’esame congiunto ex art. 47 Legge 428/90 per il trasferimento di due rami d’Azienda della Società TIM S.p.A   nella società Soc. Noovle Group S.p.A. controllata al 100% da TIM.

L’incontro del 3 dicembre è stato preceduto da quello svolto il 24 novembre. Incontro che si era concluso senza nulla di fatto per la ferma posizione dell’azienda a non inserire la clausola di salvaguardia.

I settori interessati sono:

  • –  Engineering, Competence Center & Platform Management
  • –  Cloud & Data Center

Le lavoratrici e i lavoratori interessati al trasferimento sono circa 700 che operano nei due settori con sedi sparse su quasi tutto il territorio nazionale.

Ai Lavoratori che confluiranno nella nuova società Noovle Group S.p.A sarà applicato il CCNL TLC, la contrattazione di II° livello di TIM e gli istituti del CRALT, ASSITL, TELEMACO.

Per le RSU saranno indette nuove elezioni entro tre mesi dal trasferimento.

La finalità dell’operazione, secondo l’Azienda, è legata al business del mercato cloud e, per questo motivo, si è stipulato un accordo di partnership con Google.

Sempre per una logica di mercato saranno realizzati ulteriori 6 Data Center (3 a Torino, 1 a Milano, Rozzano e Cassina de’ Pecchi) per ospitare le piattaforme di Google Cloud.

I COBAS non hanno sottoscritto e MAI SOTTOSCRIVERANNO, votando NO, il verbale di esame congiunto per il trasferimento dei rami d’azienda. Una logica di spezzatino che già in passato ha visto questa azienda e i sindacati confederali complici nel buttare fuori dal perimetro lavoratori e pezzi pregiati di lavoro. Operazioni che a lungo andare mettono a rischio l’occupazione di centinaia di colleghe e colleghi. Esternalizzazioni passate che, insieme ai lavoratori e al nostro sindacato COBAS, abbiamo combattuto nei luoghi di lavoro come nelle aule di tribunale, uscendone spesso vincenti e facendo sì che molti lavoratori rientrassero in Tim.

CONTRARI ALL’ ESTERNALIZZAZIONE per:

  • La clausola di salvaguardia della durata di tre anni non tutela i lavoratori.

             Riteniamo che l’unica clausola di salvaguardia è rimanere all’interno di TIM

  • Penalizzazione del Meridione per investimenti e realizzazione di impianti al Nord.
  • Con questa operazione, un altro pezzo importante e strategico viene messo fuori da TIM.

Ancora una volta si è palesata l’accondiscendenza nei confronti dell’azienda da parte delle segreterie nazionali di Slc, Fistel, Uilcom e Ugl. I numerosi NO ricevuti all’Accordo da parte di moltissime RSU oltre le nostre sono la dimostrazione di non essere gli unici a rimanere perplessi dall’operazione.

Dopo INWIT, oggi Noovle Group S.p.A e tra qualche mese, come già anticipato nel coordinamento del 3 dicembre, un altro pezzo pregiato di Tim sarà scorporato con l’operazione FIBERCOP e migliaia di lavoratori della Rete coinvolti. Si sta avverando quello che, COME COBAS, avevamo previsto qualche anno fa e cioè lo spezzatino aziendale, mettendo a rischio il futuro non solo di chi esce, ma anche di chi rimarrà in una TIM svuotata dai suoi pezzi “pregiati”

Ribadiamo con forza che l’unica soluzione a tutela delle lavoratrici e lavoratori è TIM UNICA E PUBBLICA!

ROMA, 3 dic. 2020

COBAS TIM