EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

voda_contr_distPubblichiamo il nostro resoconto relativamente all’incontro sindacale che si e’ svolto a Milano in data 25.10.2016 tra Azienda, Segreterie Nazionali Slc-CGIL, Fistel-CISL, UilCom-UIL e Coordinamento Rsu, relativamente al tema dell’introduzione del controllo a distanza,

La trattativa aziendale sul punto si era arenata in estate perche’ le OO.SS. Slc-CGIL, Fistel-CISL, UilCom-UIL avevano chiesto ad ASSTEL di affrontare la discussione a livello di settore nell’ambito della trattativa di rinnovo del CCNL.  L’associazione datoriale ASSTEL aveva risposto negativamente e il tema e’ pertanto nuovamente tornato sui tavoli di confronto aziendali.

Nell’incontro del 25 ottobre le OO. SS. e il Coordinamento delle Rsu si sono dichiarati per il momento indisponibili a sottoscrivere un accordo sul tema dell’introduzione dell’art. 4 Legge 300/70, come modificato dalle disposizioni del cosiddetto Job Act.

Si e’ dunque formalmente conclusa la fase di confronto con le Parti Sociali e Vodafone ha dichiarato che, come previsto dall’attuale normativa vigente, si rivolgerà al Ministero del Lavoro per essere autorizzata all’introduzione e all’utilizzo di strumenti in grado di effettuare controlli sulla prestazione lavorativa dei singoli lavoratori.

Le posizioni dei soggetti presenti al tavolo negoziale sono state le seguenti.

L’Azienda ha specificato che al Ministero del Lavoro chiederà esattamente cio’ che aveva chiesto al sindacato di sottoscrivere nei mesi scorsi, e cioè un controllo individuale esercitato per periodi ciclici definiti (ad es. un giorno a settimana, o una settimana al mese) e per fini qualitativi e formativi. L’Azienda ha poi aggiunto di aver molto apprezzato come si era svolta la trattativa lo scorso Luglio, quando, a suo dire, aveva chiaramente percepito “profumo di accordo”.

Rispetto agli altri annosi  temi aperti si è però dichiarata indisponibile per il momento a trattare il tema degli orari del Call Center, in quanto lo ritiene argomento strettamente correlato all’introduzione del controllo individuale.

Cisl e Uil hanno affermato di ritenere il mancato accordo con Vodafone un’occasione persa in quanto, a loro parere, sarebbe potuto essere un testo in grado di dare a tutto il settore delle TLC un esempio di utilizzo correttamente normato dello strumento. Ciò nonostante, si sono dichiarate indisponibili alla firma perchè non interessate per il momento a rompere l’unitarietà sindacale con Cgil, la quale ha invece dichiarato indisponibilità attuale alla firma in quanto un accordo sul tema, in assenza di chiarezza interpretativa della questione, oggi correrebbe il rischio di essere legalmente impugnato. Tutte e tre le organizzazioni auspicano di poter comunque continuare a parlare degli altri temi sui quali da tempo si e’ condiviso di condurre un confronto: rete, negozi flag ship e organizzazione call center.

Noi, come Cobas del Lavoro Privato abbiamo risposto all’Azienda che se a Luglio aveva percepito profumo di accordo, si è trattata certamente di una percezione che non poteva riguardare la nostra organizzazione cui e’ stato ascritta la scontata e non apprezzata volonta’ di opporsi legalmente a questo eventuale accordo.

Abbiamo esposto che cosi’  come e’ lecito per l’Azienda approfittare di una opportunita’ che la legge le fornisce, allo stesso modo deve esserci riconosciuto come lecito opporci con ogni mezzo che abbiamo a disposizione, sindacale e/o legale, a una norma e alle sue applicazioni che riteniamo lesive degli interessi nostri, in quanto lavoratori e cittadini. E pertanto abbiamo riconfermato la nostra piena indisponibilità a sottoscrivere accordi che prevedano l’introduzione del controllo individuale a distanza.

Per quanto concerne gli altri temi aperti, siamo naturalmente interessati e disponibili a effettuare il confronto. Sono state già calendarizzate due giornate di trattativa per l’1 e il 2 dicembre p.v.

In questa sede riteniamo utile e corretto esplicitare ancor meglio, benchè in sintesi, la posizione nostra e della O.S. Cobas del Lavoro Privato a cui apparteniamo, in tema di introduzione del novellato art. 4 Legge 300/70.

Qualsiasi declinazione nei contratti aziendali della norma che introduce il controllo a distanza individuale è per noi incompatibile con il diritto costituzionale che riconosce e richiama il rispetto della dignità dei lavoratori che, val la pena ricordarlo, sono persone e non macchine per produrre. In qualità di dipendenti e di operatori telefonici, prima ancora che di delegati sindacali, siamo consapevoli che qualsiasi controllo individuale sarà necessariamente utilizzato da parte datoriale per aumentare sempre più la produttività dei dipendenti e aumentarne in maniera direttamente proporzionale il livello di stress lavoro correlato che già accompagna drammaticamente l’attività lavorativa degli addetti al Call Center. E pertanto a nostro parere essa va rifiutata.

Come sindacato riteniamo che di fronte a una legge ingiusta, che lede pesantemente i diritti delle persone i cui interessi siamo chiamati a rappresentare, non possiamo scegliere strada diversa da quella della opposizione totale.

Crediamo che NON si debba sempre e comunque provare a trovare un compromesso e che NON si debba sempre provare a normare qualunque tema la legge o i datori di lavoro pongano sul tavolo

Se l’oggetto del confronto e’ irricevibile, noi dobbiamo dichiararci indisponibili e se il problema lo crea una legge dello stato, il nostro dovere è agire quale soggetto politico che prende posizione rispetto a una deriva incivile che mina i diritti essenziali dei cittadini lavoratori.

Come delegati di Cobas del Lavoro Privato, ci riserviamo di adoperare tutte le opportune azioni che riterremo più utili in sede sia di Ministero del Lavoro che di Garante per la Privacy,

Coordinamento Nazionale Cobas Vodafone

Versione PDF