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Leggiamo spesso, senza conseguenze pratiche, comunicati di contrarieta’ al Piano Industriale che addirittura viene definito dalle stesse OO.SS. confederali come “DISTRUTTORE”, ma altrettanto spesso assistiamo alla firma sistematica di buona parte delle OO.SS. di accordi propedeutici alla riorganizzazione aziendale in linea con lo stesso.

Ci preme quindi comunicare ai colleghi e le colleghe che non abbiamo firmato il verbale sui nuovi accordi delle matrici dell’ex- WEB SERVICE per via del fatto che si divide un settore che svolge una particolare attivita’ per tutti i segmenti della Clientela (in questo caso l’ex-settore verrà suddiviso in Web Services Customer e ICT Enterprise)

I nuovi orari di lavoro – secondo le comunicazioni aziendali – derivano appunto dalle comunicazioni che fanno seguito al PIANO INDUSTRIALE in merito alla separazione societaria. Le nuove attività saranno infatti divise in due settori con relative matrici orarie differenti.

Al danno va poi aggiunta anche la beffa della Timbratura in Postazione (T.I.P.) che ci e’ apparsa ulteriormente ambigua: a 2 mesi dalla firma del nuovo accordo sul Lavoro Agile in cui per la seconda volta  si sottoscrive un impegno per superare tale modalita’ di attestazione della presenza, non c’è e’ stato alcun avanzamento per i colleghi e le colleghe coinvolti. Addirittura la T.I.P. PASSERA’ ANCHE AL SETTORE confluito inin ENTERPRISE  dove tale attestazione non era presente.

Altro che superamento! Un altro indizio negativo che conferma quanto denunciato da noi a valle dell’accordo, che con l’istituzione di fantomatiche commissioni paritetiche l’obiettivo non è il superamento della TIP ma solo nuove modalità di controllo.

Come dicevamo, sentiamo ai tavoli sindacali esprimere a parole la contrarieta’ allo spezzatino, ma quali sono le azioni realmente in campo per opporsi alla “distruzione” se partendo dalla ostruzione alle sue ricadute organizzative? Oppure qualcuno pensa di opporsi con la totale accondiscendenza alle politiche aziendali?

TUTTO CIO’ CI APPARE PARADOSSALE!

Noi pensiamo che per contrastare il Piano Industriale che non si condivide andrebbe messa in pratica una seria e diffusa opposizione per impedirne la sua realizzazione.

La consolatoria illusione che in questa catastrofe si possa governare qualche elemento marginale delle condizioni di lavoro quando si avalla una separazione societaria in funzione della messa in vendita al miglior offerente per realizzare cassa ci pare letteralmente un suicidio.

Qualunque accondiscendenza e condivisione propedeutica a questo piano e’ una assunzione di responsabilita’ che non puo’ passare inosservata…I Lavoratori e le Lavoratrici che non condividono lo spezzatino della TIM si organizzino in tal senso per esprimere la loro contrarieta’ prima che si accorgano di essere stati accompagnati all’uscita dagli oppositori solo di facciata.

Noi rimaniamo disponibili, come abbiamo dimostrato anche in passato, a qualsiasi azione unitaria che difenda il perimetro occupazionale e organizzativo di questa azienda prima che sia troppo tardi, ma e’ necessario uscire dall’ambiguità  di una politica sindacale che rilascia comunicati che illudono e firma ogni documento che rafforza l’orizzonte di una frammentazione societaria che potrebbe portare benefici solo alle casse di alcuni ma ai dipendenti precarieta’ e incertezze e aggiungiamo a tutto il paese un ulteriore rallentamento di una necessaria diffusione per l-accesso alla banda larga.

16/01/2023

COBAS TIM LAZIO