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ANDRA’ TUTTO BENE. Così ci dicevano e così hanno provato a convincerci. Basta però elencare sinteticamente alcuni temi per capire che le cose non stanno andando bene e che è necessaria una mobilitazione forte:

sblocco dei licenziamenti, tentativo di eliminare la COPERTURA INPS per lavoratori e lavoratrici in quarantena, ATTACCO AL REDDITO DI CITTADINANZA e tentativo di riformare in peggio AMMORTIZZATORI SOCIALI e PENSIONI, nessun ostacolo alle delocalizzazioni e dichiarazioni al vetriolo di Confindustria, Fondi del PNRR legati alle tematiche ambientali tutti destinati alle imprese e nessuna bonifica del territorio, Mantenimento dei finanziamenti di MEGA PROGETTI  INUTILI e DANNOSI ( fra questi  i più conosciuti e fallimentari MOSE e TAV), tentativo di RIESUMARE il NUCLEARE (bocciato da ben 2 referendum) e il PONTE SULLO STRETTO, Nessun investimento sul TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, Nessun investimento sul potenziamento della SANITA’ PUBBLICA, Nessun investimento sulla scuola pubblica dalle strutture scolastiche al numero delle classi alle assunzioni di personale, fino alla Obbligatorietà del Green Pass per lavorare che per noi (lo diciamo indipendentemente dal giudizio sui VACCINI)  rappresenta un VERO E PROPRIO ATTACCO AL SALARIO e un artificio per aggirare le norme sui licenziamenti.

In questi mesi di attività tutta l’Azione del Governo Draghi è stata proiettata nella difesa degli interessi delle IMPRESE. Lo stesso progetto di gestione dei fondi previsti dal PNRR va in questo senso: Altro che RESILIENZA, TUTELA AMBIENTALE e SOCIALE.

Questi mesi di PANDEMIA ci hanno insegnato che il modello di sviluppo CAPITALISTA porta solo alla distruzione. Eppure alle inerzie del Governo si sommano i continui attacchi di CONFINDUSTRIA A QUEL POCO DI STATO SOCIALE che nell’ultimo anno e mezzo ha permesso a decine di migliaia di famiglie di sopravvivere alla crisi.

Non un soldo è finito nella scuola pubblica, nei trasporti, nella sanità. Cosa accadrà saremo destinati a restituire i finanziamenti prestati dall’UE?

Vale la pena aggiungere che in questa calda estate e dopo lo sblocco dei licenziamenti l’ignomia delle imprese ha cominciato a colpire, falcidiando posti di lavoro indipendentemente dalla crisi.

Dopo mesi di isolamento e separazione è arrivato il momento di riprendere la parola.
Per questi motivi l’11 OTTOBRE 2021 – Tutte le organizzazioni sindacali di BASE e i COBAS hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore in tutti i settori produttivi con manifestazioni in ogni città.

I COBAS del settore TELECOMUNICAZIONI si impegnano a costruire momenti di informazione tra i lavoratori e le lavoratrici su ognuno dei temi citati

Roma 08/09/2021

COBAS TIM